Ricerca Avviata

La storia

Non si può essere infelici quando si ha questo:
l’odore del mare, la sabbia sotto le dita, l’aria, il vento.

(Irène Némirovsky)

 

Prologo:

le “Storie dal mare”

Tanti aspetti possono rappresentare la storia di Gaeta, assedi, difese, castelli, monete, chiese… ma una storia certamente identifica la città con la sua gente: la storia del mare!

Non a caso, forse, le origini della città sono fatte risalire a leggende di mare e che dal mare sono cresciute e ricordate da antichi autori come Omero, Virgilio, Dante … gli Argonauti, i Feaci, Enea e la sua nutrice Cajeta, Ulisse … leggende dal mare che fanno respirare questo territorio di storie che travalicano il tempo ed accarezzano la nostra memoria e le esistenze di tante generazioni di gaetani.

In questo mare per millenni hanno gettato le reti per pescare, hanno remato per attraversare, hanno issato vele e stretto i loro cuori per navigare e portare oltre l’orizzonte i tesori di questa terra e dall’altra parte dell’orizzonte, in questa terra, i sapori, le ricchezze e i colori di ogni altra terra di mare.

 

la Formazione della Gente di Mare a Gaeta

 

Alunni del 1928

Per lunghi secoli l’arte dell’andar per mare, nel territorio, si è identificata con la trasmissione pratica e orale che i genitori, i nonni, le generazioni al tramonto, trasmettevano alle nuove…

Ma il mare chiedeva sempre di più … fu così che durante la seconda metà del ‘700 un giovane monarca italiano, appena adolescente, Carlo, Re di Napoli, avviò il processo per normare il settore marittimo con il primo Codice della Navigazione e con l’Istituzione delle Scuole di Marina, Scuole Nautiche di prima e seconda categoria.

Il giovane Carlo ritenne che la crescita futura del Regno sarebbe venuta dal mare…

Nel 1843, il Re Ferdinando II di Borbone manifesta il desiderio “Di costituirsi delle scuole di arte e mestiere, precisamente quella della nautica ne’ luoghi dove risulteranno vantaggiose”.

Dalla fondazione di una Scuola Nautica privata nel 1847, affidata al maestro Don Gaetano Buonomo,

si arrivò al Real Decreto 1175 del 10 maggio 1854 con il quale venne istituita la Scuola Nautica nel Borgo di Gaeta. La sede della scuola venne costituita nel Palazzo Occagna, nel Borgo di Gaeta, all’inizio della scalinata che portava al Convento dei Cappuccini.

La scuola proseguì l’attività didattica fino ai primi giorni di novembre del 1860 quando, a causa dell’Assedio di Gaeta da parte dell’esercito dei Savoia, si interruppero le lezioni fino a poco dopo il 13 febbraio del 1861 quando il Comune di Gaeta fece ripartire nuovamente le attività didattiche presso la sede del Palazzo Occagna.

Gli allievi iscritti alla Scuola Nautica subito dopo l’assedio, nell’Anno Scolastico 1861/62, erano 40 mentre quelli licenziati dal 1856 al 1861 sono stati 68.

Nel 1866 la scuola si spostò dal Palazzo Occagna al Palazzo Criscuolo, nei pressi dei cantieri navali. Nello stesso anno, il Re d’Italia, Vittorio Emanuele II, con Regio Decreto del 22

/11/1866, istituisce nuovamente la Scuola Nautica secondo i criteri del Nuovo Stato. Così nel 1868 diventa “Regia Scuola Nautica” ed introduce per la prima volta lo studio delle lingue (Francese e Inglese).

Nel 1869 la Scuola viene trasferita “provvisoriamente” in una sede pubblica, l’ex Convento dei Cappuccini, in attesa della costruzione di un nuovo edificio scolastico previsto nell’are

a di fronte al “Mandracchio”… la sede fu provvisoria per 91 anni!

ex convento Cappuccini

Dopo l’Unità d’Italia riprese a Gaeta una intensa attività cantieristica che portò alla costruzione 145 Navi tra le quali la Maria Teresa (1.400 TONS), che vinse il Nastro Azzurro per la più veloce traversata atlantica. Nei cantieri navali lavoravano 125 maestranze specializzate e Maestri d’Ascia mentre tra barcaioli, addetti alla pesca e addetti al traffico, vivevano di mare 4.223 persone con le relative famiglie: oltre la metà della popolazione gaetana del tempo viveva sul mare e di mare!

Con il Regio Decreto n. 4620 del 08 novembre 1878, la Regia Scuola Nautica viene elevata ad Istituto Nautico con una sezione per Capitani di Lungo Corso ed una Sezione per Capitani di Gran Cabotaggio. L’Istituto (come sarà chiamato per oltre un secolo dai cittadini di Gaeta) viene intitolata al navigatore “Flavio Gioia” che, solo successivamente, si scoprì mai esistito.

Nel 1884 viene installata una stazione meteorologica intitolata a Padre Francesco Denza che si impegnò per la sua realizzazione. Sin dal suo impianto, l’Istituto ha raccolto e continua ancora oggi a raccoglie quotidianamente i dati meteo del territorio, trasmettendoli al Ministero dell’Agricoltura. Nel corso degli ultimi decenni, tali dati sono stati più volte oggetto di studio e ricerca a causa del ripresentarsi di eventi meteo di straordinaria violenza o per comprendere l’evoluzione del clima.

Il Regio Decreto del 5 novembre 1886 istituì la Sezione Macchinisti che vedrà la luce del primo corso il 30 ottobre 1888.

Con l’unità d’Italia, oltre ai ragazzi di Gaeta, di Elena e delle città vicine, cominciarono ad affacciarsi studenti provenienti da Roma e dall’area suburbana, dall’Umbria e dalle zone interne della provincia di Caserta, Avellino e Benevento.

Nel 1916 vennero ammesse per la prima volta all’Istituto Nautico le ragazze. Di queste, la prima fu Maria Di Nitto, residente in Elena la quale, dopo aver superato l’esame di ammissione fu ammessa alla seconda classe avendo frequentato il primo anno a Napoli. La Signora Di Nitto salutò gli studenti del Caboto che nel 2004 festeggiarono i primi 150 anni della istituzione della formazione nautica a Gaeta … aveva allora 103 anni.

Con Decreto n. 1661 del 1917, la competenza dell’Istruzione Nautica passò dal Ministero dell’Istruzione al Ministero della Marina. La durata degli studi passò da 3 a 4 anni, mentre l’accesso all’Istituto poteva avvenire solo se i ragazzi fossero in possesso di un diploma di Licenza della Scuola Media di Primo Grado. Vennero modificati i programmi e ampliato lo studio sia delle discipline tecniche sia di quelle di cultura generale mentre l’orario didattico ebbe un impianto variabile da 31 a 36 ore dal primo al quarto anno.

Con la Riforma Gentile, venne adottato per l’Istruzione Nautica un nuovo ordinamento con il R.D. 2557 del 21 ottobre 1923. Le quattro classi del percorso di studi vennero suddivise in biennio inferiore e biennio superiore. Tra le novità della riforma gentiliana troviamo anche il divieto imposto alle donne di frequentare questo percorso di studi.

Nel 1923, con il processo di unificazione del sistema di Istruzione Nazionale, l’Istruzione nautica lasciò il Ministero della Marina Mercantile. Con la Legge n. 1222 del 8 luglio 1923 si ebbe l’istituzione delle Scuole e dei Corsi di Avviamento (poi Professionali) che contemplavano anche il Corso Marinaro. Nel 1931 l’Istruzione Tecnica ricevete un nuovo ordinamento nel quale il biennio (corso inferiore) era comune a tutti gli indirizzi ed il biennio superiore era di specializzazione. Con tale legge l’Istituto Nautico acquisì personalità giuridica e autonomia amministrativa che ai nautici esistenti (come quello di Gaeta) arrivò, nei fatti, solo nel 1969. Sono questi gli anni nei quali nasce a Gaeta anche il Corso Professionale per il Cabotaggio, distinto dai percorsi dell’Istituto Nautico, finalizzato a fornire in maniera distinta i titoli professionali per quanti volessero operare nel campo della pesca e del traffico locale. Per molti anni anche questo nuovo percorso di studi, distinto da quello tecnico, fu un forte attrattore formativo, oltre che da Gaeta, anche dai territori vicini (Formia, Sperlonga, Terracina, Ponza) con una forte tradizione di pesca.

 

Il Secondo Dopoguerra

Gli anni della Guerra mondiale e quelli della ricostruzione del dopoguerra sono stati gli anni del Preside Giovanni Viola, incaricato il 1° settembre del 1940, che, nel corso del suo mandato, ricoprirà anche il ruolo di Presidente della neonata Provincia di Latina. Cominciò una fase di rinascita dell’Istituto che a causa degli eventi dell’8 settembre 1943 aveva fortemente rallentata l’attività didattica. Cominciarono ad aumentare gli iscritti fino a superare le 250 unità nella seconda metà degli anni ’50.

Dopo una lunga gestazione durata oltre 90 anni, venne finalmente realizzata la nuova sede dell’Istituto nel punto più alto dell’istmo che unisce il Borgo di Elena alla Gaeta Medioevale. Le lezioni nella nuova sede avranno inizio con l’A.S. 1960/61 mentre il Collegio dei Docenti nella seduta del 2 aprile del 1959 decise di mutare il titolo dell’Istituto, attribuendolo alla memoria di Giovanni Caboto, navigatore gaetano  del 1400.

L’inaugurazione della nuova sede dell’Istituto avvenne durante il grande boom economico degli anni ’60. L’economia sarà sempre più sostenuta dallo sviluppo dei commerci via mare e così, la sempre maggiore richiesta di marittimi specializzati, spinge un gran numero di ragazzi ad iscriversi all’Istituto di Piazza Trieste. Così si passa da una media di 200 iscritti l’anno degli anni 50 ad oltre 400 già nell’A.S. 1959/60 per poi continuare fino a sfondare il muro di 600 iscritti nell’A.S. 1976/77.

Sono gli anni nei quali il Preside Viola vuole aiutare i ragazzi di Gaeta a riscoprire la loro dignità di cittadini e di professionisti del mare, esigendo che i ragazzi “si rispettino”, arrivando a scuola in modo ordinato e con abiti espressivi del loro futuro ruolo di comando e di governo. Sono gli anni nei quali vengono formati stuoli di professionisti, maestri, insegnanti, amministratori, capitani di mare e di azienda.

Intanto nel 1961 nacquero i nuovi programmi per l’Istruzione Nautica organizzati in un primo biennio (con 34 ore di lezione) ed un secondo triennio con 36 ore di lezione.

Gli anni ’60 e l’inizio degli anni ’70 sono stati caratterizzati dalla maggiore presenza di allievi nell’indirizzo macchinisti. La causa la si doveva alla maggiore valenza della figura professionale nell’industria, in particolare, nei settori delle costruzioni e della manutenzione di autovetture.

Il preside Viola lascerà l’Istituto, dopo avervi prestato il proprio servizio di Preside per 35 anni, il 31 agosto 1975.

Gli succede un nuovo Preside, anch’egli già docente di Navigazione, anch’egli di Gaeta, il Preside Gaetanino Pasciuto, già preside dell’Istituto Nautico Marcantonio Colonna di Roma. Questi sono gli anni della grande crisi, gli anni dell’affermarsi nel mondo del mare dei marittimi provenienti dai Paesi orientali. Marittimi che costavano poco alle compagnie di navigazione: sono gli anni della fuga dal mare … diventa difficile trovare imbarchi e man mano l’Istituto si svuota: crollano le iscrizioni.  In realtà le ragioni del drastico declino del “Caboto” erano legati a fattori molto diversi e non sempre così evidenti!

Certamente la crisi del settore ha inciso molto, ma molto di più hanno inciso due fattori:

  • da un lato i vecchi “figli” del Nautico hanno man mano conquistato benessere e stabilità economica. Questo è avvenuto al prezzo di una vita di sacrifici e di lontananza dagli affetti. Questi “vecchi figli” del mare hanno voluto recidere il cordone ombelicale con il loro passato di povertà e di sacrifici. Hanno scelto per i loro figli, sconsigliando loro di proseguire sulle orme dei padri, e orientandoli verso un futuro diverso magari come professionisti, medici, avvocati, ingegneri, ecc.;
  • dall’altro la crisi economica e la nascita nel territorio di nuovi indirizzi di studio aveva trovato impreparato l’Istituto che, nella sua storia, non aveva mai dovuto pensare ad una proposta didattica che fosse “diversamente attrattiva” per i giovani.

Per queste ragioni man mano l’Istituto si è svuotato fino a raggiungere la presenza di scarse tre sezioni.

 

Dalla Memoria del passato il progetto per il futuro

Leggendo oggi questa storia, anche se quella fino ad ora raccontata è quella più amata dai “vecchi” cittadini gaetani, bisogna riconoscere che è la storia contemporanea che porta l’impronta caratterizzante dell’Istituto nella vita di Gaeta, nel territorio della provincia di Latina e, soprattutto, nel sistema dell’Istruzione Nautica italiana.

Dopo la prematura scomparsa del Preside Pasciuto ed un periodo di reggenza da parte del Prof. Liguori, venne nominato Preside il Prof. Antonio Troisi, già docente di Navigazione nell’Istituto e già preside dell’Istituto Nautico “Artiglio” di Viareggio. Iniziava in quegli anni una lunga fase nella quale mutò il ruolo del “Caboto” nell’ambito del territorio e dell’Istruzione Nautica nazionale.

Fino agli inizi degli anni ‘80 (escludendo la parentesi degli anni del Preside Rimbaudi), l’Istituto aveva semplicemente applicato le norme che provenivano dagli organi centrali.

La riflessione avviata a livello nazionale nella prima metà degli anni ’80 sul futuro e sul ruolo dell’Istruzione Nautica mise in evidenza figure nuove nel mondo della scuola che assunsero a livello nazionale un ruolo “pensante”… fu così che Gaeta comincia ad affermarsi come cuore pulsante di un sistema che doveva rinnovarsi o scomparire.

Cominciarono a frequentare il “Caboto” Ispettori Tecnici del Ministero, docenti e presidi provenienti dai diversi Istituti Nautici del territorio nazionale e, tutti insieme, cominciarono a cercare le vie per un rilancio sia del settore industriale marittimo, sia della formazione marittima. Nascevano nuove ipotesi come l’Ufficiale Unico, vennero modificati i piani di studio per avvicinare i futuri diplomati alle nuove sfide tecnologiche e culturali, si guardava all’incontro con altre culture marinare che si affacciavano sul mondo della navigazione commerciale in tutto il mondo.

Questi sono stati gli anni dell’istituzione del Planetario presso il cortile interno dell’Istituto di Piazza Trieste. Strumento didattico per lo studio dell’astronomia. Sono gli anni del recupero delle esercitazioni in mare con la sostituzione delle vecchie lance a remi, ormai inutilizzabili, con altre di nuovissima generazione. Sono gli anni in cui accanto ai vecchi laboratori si affiancano il Radar nella torre dell’Istituto … sono gli anni nei quali si realizza il primo laboratorio di informatica … sono gli anni nei quali sembra potersi dire che “il futuro è adesso”.

Nel 1987 vennero istituiti presso il Caboto i primi corsi extracurriculari per il settore del diporto: ambito economico interpretato in quegli anni solo in chiave ludica, ma che, a causa del rinnovamento normativo e del gigantismo degli yacht che si andava affermando, necessitava di nuove professionalità. Insomma, sono stati anni di grande fervore, durante i quali sono state gettate le basi di una nuova istruzione della Gente di Mare.

Intanto nel 1978 l’International Maritime Organization, organismo delle Nazioni Unite, per mettere un argine ai ripetuti incidenti che si ripetevano sul mare a causa dell’intensificarsi dei traffici commerciali, definì gli standard formativi a cui dovevano attenersi i singoli Stati per la formazione degli ufficiali addetti alla guardia in mare: nacque la Convenzione Internazionale conosciuta come S.T.C.W. ’78 (Standards of Training, Certification and Watchkeeping for Seafarers), sottoscritta dallo Stato Italiano l’anno successivo.

La necessità di adottare gli standard internazionali e la necessità di ampliare la prospettiva occupazionale dei diplomati nautici, fa rimettere mano al Progetto Assistito “Orione” facendo nascere il nuovo Progetto Assistito “Nautilus” che ampliò l’applicabilità dei vecchi titoli di studio di “Aspirante al Comando di Navi Mercantili” e “Aspirante alla Direzione di Macchine” con il nuovo titolo di “Perito”.

L’adozione del “Progetto Nautilus”, su invito della Direzione Generale per l’Istruzione Tecnica, avviene nell’autunno del 1991 e diventa operativo a partire dalle classi prime e terze a decorrere dall’A.S. 1992/93. L’adozione del “Progetto Nautilus” da parte del Ministero dell’Istruzione, vide un grande lavoro da parte del Preside e da un gruppo di docenti del “Caboto”.

L’adozione del nuovo piano di studi, la presenza di un gruppo docenti motivato e di una maggiore attenzione alla comunicazione, porterà ad una nuova rinascita dell’Istituto. Ed è così che nell’A.S. 1995/96 si forma nuovamente la quarta sezione ed inizierà una lenta ma lunga fase di crescita qualitativa e numerica che porterà l’Istituto a sfiorare i 1000 iscritti nell’A.S. 2014/2015.

La fine degli anni ’90 e l’inizio del nuovo decennio sono caratterizzati da un ampliamento dell’offerta formativa in collaborazione con il territorio (Camera di Commercio, GAL, Comune di Gaeta, ecc.). Vennero organizzati percorsi formativi extracurriculari rivolti agli allievi e aperti alle esigenze formative del territorio; corsi a carattere professionalizzante (Diporto, patente nautica, ecc.) e corsi a forte caratura culturale (introduzione della lingua latina facoltativa). Sono gli anni nei quali l’Istituto pensa ad adottare misure di supporto per gli allievi con difficoltà di apprendimento e di studio (anche se ancora non erano codificate le attuali visioni a favore di BES e DSA) e vennero introdotti percorsi per il recupero delle carenze scolastiche. Sono gli anni nei quali si comincia a costruire una fitta rete di rapporti con aziende e armatori finalizzati all’inserimento estivo degli allievi ai fini del successivo inserimento nel mondo del lavoro.

Nel 1997 la Provincia di Latina acquistò per il Caboto uno yacht a vela, la seconda imbarcazione realizzata nei cantieri navali SERIGI di Monfalcone, un Solaris (Marengo) di 47’.  Dopo decenni fece ritorno al “Caboto” una imbarcazione maggiore per le attività didattiche in mare, assente dalla distruzione del Cutter “Flavio Gioia” nel secondo dopoguerra. Nel 2002 l’Istituto ricevette anche un secondo yacht, un motoveliero di 13,50 mt, la Naço, sequestrato dalla Guardia di Finanza del Nucleo Aereonavale di Formia ai trafficanti di droga: si tratta del primo bene sequestrato alle mafie e alla malavita organizzata che viene assegnato ad un Istituto Scolastico.

Nel 1999 ha inizio anche la ristrutturazione dell’edificio di Piazza Trieste che terminerà nel 2002, e dalle precedenti 19 si arriva a realizzare 25 aule in previsione del sempre maggiore numero di iscritti che si andava verificando. Venne aumentato il numero di laboratori, grazie anche ad una ricca progettualità in collaborazione con Regione Lazio e le Fondazioni bancarie.

Intanto con l’adozione delle norme sull’Autonomia Scolastica, nell’A,S, 1999/2000 vennero aggregati all’Istituto le sezioni dell’Istituto Professionale per le Attività Marinare e dell’Istituto Professionale per il Commercio e la denominazione del “Caboto” muta da “Istituto Tecnico Nautico” a “Istituto di Istruzione Secondaria Superiore”. Il percorso del Professionale per le attività marinare risultava essere un corso poco più che fantasma con effettive tre classi (terza, quarta e quinta). Non trovando una risposta di iscrizioni alle prime classi, si è dovuto solo assistere al graduale “spegnimento” di un percorso di studi che aveva fatto storia e sostenuto la formazione degli operatori del traffico minore e della pesca.

Nel 2003, al fine di monitorare le attività erogate e puntare ad un sistema di miglioramento continuo del servizio erogato, l’Istituto si certifica secondo gli standard ISO 9001:2001.

Nel 2006, rispondendo ad un Bando della Regione Lazio, l’Istituto viene identificato come Capofila e sede del Polo Regionale per la Formazione Nautica. Polo formato da 32 Enti tra cui gli Istituti Nautici della Regione, Aziende armatoriali, Università e la Vasca Navale di Roma. Grazie all’Istituzione del Polo, tra il 2006 ed il 2011 vennero erogati 8 percorsi di “Istruzione e Formazione Tecnica Superiore” per la formazione superiore degli Ufficiali di Coperta e Macchine della Marina Mercantile. Sempre nell’ambito del Polo per la Formazione Nautica venne realizzata una ricerca scientifica volta allo studio della riqualificazione del fine vita delle imbarcazioni da diporto, realizzato in collaborazione con il Dipartimento di Scienza dei Materiali dell’Università La Sapienza di Roma la cui valenza venne testimoniata dalle molte pubblicazioni scientifiche che ne seguirono.

Sempre nel 2006 l’Istituto ricevette un cospicuo finanziamento per la realizzazione di un Progetto Pilota, finalizzato a verificare la possibilità di integrare la formazione in modo alternato tra scuola e lavoro. Il progetto si svolse in relazione all’ambito professionale del Diporto Nautico, si attuò in collaborazione con la  Direzione Generale per l'Istruzione Tecnica del Ministero dell'Istruzione e anticipò quelle scelte che diventeranno di tutta la scuola italiana con l’introduzione dell’Alternanza Scuola Lavoro (oggi PCTO) dieci anni più tardi.

Intanto, in seguito alle precedenti elaborazioni di sperimentazioni e progetti didattici, nel 2008 l’Istituto venne chiamato a far parte dei gruppi di lavoro per la elaborazione delle linee guida della riforma nazionale del sistema di istruzione. Oltre al Preside Troisi e ad un docente, direttamente coinvolti nei gruppi di lavoro per il settore Trasporti e Logistica, un ulteriore gruppo di docenti lavorò alle successive stesure delle linee guida e dei i piani di studi che diventeranno ordinamentali con il DPR n. 88 del 2010 e dei successivi piani di studio delle Opzioni “Mare” dei percorsi Trasporti e Logistica del 2012.

Nell’autunno del 2008 si giunse a dotare l’Istituto del Simulatore di Navigazione che da quel momento rappresenterà il centro di una forte spinta innovativa che aprirà le porte dei nuovi percorsi di studi. Sempre nello stesso anno scolastico arrivò un secondo laboratorio di informatica e la sostituzione del vecchio apparato del Planetario con un sistema digitale con proiezione 3D che rappresentava allora il terzo sistema di nuova generazione installato in tutto il mondo… Gli anni 2000 sono gli  anni  nei quali gli allievi Iannitti e Albano ricevono la medaglia d’oro di Alfiere del Lavoro dal Presidente della Repubblica.

 

Un Istituto “dove si fa anche Scuola”

Il 1 settembre del 2009 assume la guida del “Caboto” il Dirigente Scolastico Prof. Salvatore Di Tucci. Le sfide che si trovò subito ad affrontare il nuovo dirigente andavano ben oltre l’attività ordinaria dell’Istituto.

A Novembre 2009 venne avviata la procedura per la nascita degli Istituti Tecnici Superiori e il “Caboto” si candidò per ottenere a Gaeta un nuovo Istituto che potesse rappresentare il raccordo tra la tradizionale formazione marittima e le nuove sfide che arrivano dal mondo dello shipping per fare in modo che a Gaeta fosse presente un’offerta formativa completa fino al conseguimento del titolo di Ufficiale di Navigazione e si potessero ottenere anche una serie di Certificazioni professionali che i marittimi Gaetani spesso sono stati costretti a conseguire altrove in Italia ed in Europa.

Il 1 Luglio 2010 venne costituito l’Istituto Tecnico Superiore (ITS) – Fondazione “Caboto”, Scuola Superiore di Tecnologie per il Mare, con Capofila Fondatore l’IISS “G. Caboto” e come partner fondatori la Provincia di Latina, la Camera di Commercio di Latina, il Consorzio Industriale Sud Pontino, la d’Amico Spa (Società di Navigazione), il Consorzio dei Cantieri Navali CONSORMARE del Golfo e l’Ente di Formazione OESCMI. La prima sede dell’ITS venne  costituita presso il Consorzio Industriale Sud Pontino.

I primi 3 corsi (Tecnico Superiore per la Conduzione del Mezzo Navale, Tecnico Superiore per la Conduzione di Apparati e Impianti di Bordo e il corso per Tecnico Superiore per la Gestione dei Porti e degli Approdi Turistici) iniziano nell’autunno 2011 e videro la partecipazione di 72 allievi. Il grande risultato, consolidato nel corso degli anni successivi, fu una media di immediatamente occupati alla fine dei percorsi che superava il 95%. Nel 2012 venne inviata alla Direzione Tecnica del Ministero dell’Istruzione, all’allora Ministro e al Sottosegretario all’Istruzione, una missiva da parte dell’ITS - Fondazione Caboto che sollecitava l’unificazione dell’esame finale ITS con l’esame per il conseguimento del “Patentino” di Ufficiale di Coperta o Macchine tenuto dall’Autorità Marittima. Il lungo processo di dialogo con il MIUR e con il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, che vide impegnato sia l’ITS che l’Istituto Caboto, portò prima all’inserimento di due comma (47 e 48) nell’Art. 1 della Legge 107/2015 (c.d. “Buona Scuola”) e successivamente alla formulazione del Decreto Interministeriale n. 713 del 16/09/2016 e del Decreto Interministeriale n. 15 del  23/01/2018 sottoscritto dal MIUR, dal MIT e dal Comando generale delle Capitanerie di Porto che istituì l’Esame Unico. A decorrere dall’anno successivo l’esame finale dell’ITS venne svolto in collaborazione con la Direzione Marittima del Lazio presso la sede dell’ITS e da allora viene rilasciato il Diploma di Tecnico Superiore contestualmente al Certificato di Abilitazione alla Guardia in mare (di Coperta o di Macchine). 

Ancora due allievi del “Caboto”, Papa e Carnevale,  ricevono la medaglia di Alfieri del lavoro dal Presidente della Repubblica.

Nella primavera del 2007 la Commissione Europea inviò negli Istituti Nautici italiani due Ispettori dell’Agenzia EMSA (European Maritime Safety Agency ) che ritennero che il sistema italiano per la formazione dei marittimi non rispettasse le prescrizioni della nuova STCW 78, emendata nel 1995, e il dettato della Direttiva UE del 2005. 

Ecco che la Direzione Generale per l'Istruzione Tecnica del Ministero dell’Istruzione chiamò gli Istituti Trasporti e Logistica di Gaeta (Istituto Caboto) e l’Istituto Trasporti e Logistica di Genova (S. Giorgio) che soli avevano avviato, sia nell’Istruzione Secondaria, sia nei relativi due ITS, un sistema raffrontabile alla richiesta dell’U.E.

Fu così che il Caboto e il S. Giorgio, insieme ai dirigenti e funzionari del Ministero dell’Istruzione, operano per una prima stesura del Sistema di Gestione Qualità e delle Nuove Linee Guida che univano le prime, del 2010, ai contenuti della STCW Emendata a Manila 2010, e che portarono alla certificazione di tutti gli Istituti Trasporti e Logistica italiani tra il 2013 ed il 2015.

Nel maggio del 2015 la Commissione UE inviò nuovamente i propri ispettori e, accanto ai Ministeri coinvolti nella formazione della Gente di Mare, alle Capitanerie e ai centri di Formazione che rilasciano le certificazioni stabilite dalle norme internazionali e nazionali, effettuano una ispezione proprio presso l’Istituto Caboto, scelto come campione del sistema di Istruzione Secondaria Superiore per verificare l’applicazione delle nuove Direttive Europee 2008/106/CE e 2012/35/CE.

Al termine dell’Ispezione, il rapporto consegnato alla Commissione UE riconosceva i passi da gigante fatti dal sistema di Istruzione Italiano dal 2007 al 2015, adottando tutti quei sistemi previsti dalla normativa Europea ed internazionale, riconoscendo al sistema italiano di Istruzione della Gente di Mare di essere di nuovo in linea con gli standard formativi internazionali.

Nel 2008 vennero avviati i c.d. Moduli di Allineamento: percorsi integrativi, programmati dal MIT in collaborazione con il MIUR, finalizzati ad ampliare il numero di giovani che si affacciano al lavoro in mare, consentendo a quanti avevano già conseguito diplomi diversi da quello Nautico (o Trasporti e Logistica) di acquisire le competenze necessaire per accedere alle professioni marittime, integrando la propria formazione. Il Caboto è uno dei primi 4 Istituti italiani destinatari dei finanziamenti per l’attivazione di siffatti corsi che continueranno fino all’entrata in vigore del D. Lgs 71/2015 quando il sistema formativo del MIT si è rimodulato.

Questi sono anche gli anni nei quali la crescita delle iscrizioni all’Istituto Nautico (ora Istituto Trasporti e Logistica) superano ogni più rosea previsione arrivando a costituire 10 sezioni e, successivamente, stabilizzarsi su 8. Si superano i 900 iscritti. Nel 2015 venne istituita la Sezione Logistica che apre al mondo del lavoro nel settore portuale e interportuale.  L’Istituto interagisce con al Provincia di Latina ed il Comune di Gaeta per risolvere due problemi importantissimi: l’istituzione del Convitto (già deliberata dall’Assise Comunale di Gaeta nel 1906) e una razionalizzazione degli edifici scolastici di Gaeta al fine di avere le aule necessarie a svolgere l’attività didattica in modo ordinato.

Purtroppo, come nel passato, le richieste del Caboto restarono inascoltate e un sempre maggiore numero di ragazzi hanno rinunciato a frequentare l’Istituto perché in difficoltà a raggiungere Gaeta o a trovare alloggio nella città.

Nel 2015 l’Istituto partecipò al Bando Nazionale per l’Istituzione dei Laboratori territoriali per l’occupabilità. Il progetto del Caboto riprese in parte l’idea del 1906 di avere a Gaeta una Nave Scuola per l’Istruzione degli allievi. Il progetto del Caboto venne valutato al secondo posto tra i quasi 1000 progetti presentati dalle scuole in Italia. Il 2 dicembre 2016 venne sottoscritto a Roma, negli Uffici della COGEDI, società proprietaria dei marchi Uliveto e Rocchetta delle acque minerali, l’atto di donazione all’Istituto della Nave Scuola “Signora del Vento”.

La nave giunse a Gaeta il 10 dicembre dello stesso anno ed il 20 dicembre venne ufficialmente consegnata all’Istituto. Un sogno della città che diventa realtà: il secondo veliero italiano per dimensione, presto avrebbe attraccato nella Banchina Caboto nel cuore del Centro Medioevale di Gaeta. Nei mesi successivi il veliero venne ristrutturato nei cantieri navali di Napoli e completò l’iter di certificazione il 2 agosto del 2017 … era pronto ormai a navigare.

Intanto verso la fine del 2016 l’Istituto venne accreditato dal Comando Generale delle CCPP per la erogazione di Corsi di Formazione per il conseguimento del “Management Level” al fine del conseguimento/mantenimento dei titoli di Primo Ufficiale, Comandante, Direttore di Macchine.

 

La Scuola tra Passato e Futuro

Intanto il 1° settembre 2017 assunse l’incarico di Dirigente Scolastico la Prof.ssa Maria Rosa Valente, già Dirigente della Scuola Mattei di Formia e del Liceo Scientifico di Gaeta, figlia del Prof. e Comandante Cosmo Valente per anni docente e Vice Preside dell’Istituto negli anni ‘70. Per la prima volta nella storia dell’Istituto è una donna a prenderne il timone avendo di fronte grandi sfide e impegni da affrontare.

Il primo giorno di scuola della nuova Dirigente fu in qualche modo l’espressione del light motive della sua azione professionale: la mattina primo incontro con il Collegio dei Docenti e avvio delle attività didattiche, la sera incontro a Civitavecchia con il Comandante Generale delle Capitanerie di Porto, Amm. Melone, due Ex Comandanti Generali delle CP e altri 3 Ammiragli del Comando Generale della CCPP e della Direzione Marittima di Civitavecchia. Iniziava una fase di ripetuti incontri tra l’Istituto e le più alte Cariche dello Stato e delle Istituzioni Centrali.

Il 21 ottobre del 2017, completati i lavori di adeguamento alle norme di sicurezza, il Progetto della “Nave Scuola” venne inaugurato dall’allora Ministro dell’Istruzione, On. Valeria Fedeli, e la settimana successiva cominciò la sua attività didattica, di orientamento e di diffusione della cultura marittima. Negli A.S. 2017/18 e 2018/19 furono circa un migliaio gli allievi del Caboto e provenienti dagli altri Istituti Trasporti e Logistica italiani che annualmente si formarono sulla nave.

Decine i corsi di formazione per docenti e dirigenti organizzati per conto delle diverse Direzioni Generali del MIUR e dell’Ufficio Scolastico Regionale del Lazio.

Diverse le delegazioni internazionali ospitate a bordo per conto del Ministero dell’Istruzione (Francia, Australia, ecc.).

Nel Giugno 2019, in applicazione del protocollo che vede collaborare gli Istituti del CNR  ed il Caboto per la formazione e sperimentazione ambientale (rivolta agli allievi del Caboto) e per l’alta formazione, sulla nave vennero ospitati 42 tra Scienziati e diplomatici UE al fine di sperimentare l’efficacia della “School4Sid: percorsi formativi destinati a quanti sono chiamati ad assumere decisioni in campo politico ed economico, al fine di costruire le competenze scientifiche a supporto  delle decisioni.

Purtroppo, a causa della mancata assegnazione di una banchina più riparata e delle condizioni meteomarine avverse ben più gravi delle previsioni, la notte tra il 16 ed il 17 novembre 2019 la nave ruppe gli ormeggi e si incagliò spezzando due dei suoi tre alberi.

Nulla sono valsi gli sforzi per giungere al ripristino della Nave. L’Istituto ha dovuto abbandonare l’idea di continuare il progetto così come programmato e riorganizzarlo con l’ausilio di altre imbarcazioni.

Il Caboto continua ad intensificare l’attività progettuale al fine di offrire agli allievi e al territorio una ricchissima fase di ripresa sociale e culturale. 

 

... Non chi comincia ma quel che persevera!

(Leonardo da Vinci)

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